Immersioni

Il Luna Blu Diving Center offre immersioni guidate che si adattano ad ogni esigenza. 

Che siate subacquei esperti o principianti, la nostra priorità è offrirvi un’esperienza unica a contatto con la natura degli splendidi fondali siciliani, in un clima amichevole ma sempre attento alla sicurezza.

Le nostre immersioni

Vi siete mai chiesti che panorami sottomarini offre la costa di Castellammare del Golfo e della Riserva dello Zingaro?

Conosciuto più che altro per i suoi sentieri e le sue suggestive spiaggette, il tratto di costa tra Scopello e San Vito Lo Capo è anche uno dei più belli da esplorare sott’acqua.

Così come tutto il golfo di Castellammare, i fondali abbondano di vegetazione e fauna marina, numerose grotte e passaggi, e perfino il relitto di una nave affondata alla fine della seconda guerra mondiale. 

Pietra Caduta (brevetto: da Open Water Diver)

Lo spot prende il nome da un grande masso franato ad una ventina di metri sotto le acque in prossimità del porto di Castellammare Del Golfo.

L’immersione segue una lunga parete ricca di vegetazione e tane di polpi, murene, gronghi.

Si possono raggiungere diverse profondità, cosa che rende questo punto di immersione adatto a tutti i subacquei. 

Rimanendo più vicini alla superficie, la parete lungo la quale nuoteremo regala cespugli di gorgonie gialle, sulle quali spesso si possono vedere diverse varietà di coloratissimi nudibranchi e pesci come castagnole, donzelle, pesci pappagallo

Nuotando più in profondità, invece, potremmo avvistare branchi di saraghi, scorfani, e -  soprattutto in prossimità di qualche spaccatura nella roccia - qualche timida corvina e qualche cernia.

Lungo la parete non è raro, invece, vedere il muso di una murena uscire da una tana o i tentacoli di un polpo nascosto sotto un ammasso di sassi.

‘N testa alla porta (brevetto: da Open Water diver)

Quando i pescatori rientravano al porto di Castellammare dopo una notte di pesca e avvistavano questo arco di pietra di poco distante dal porto, sapevano di essere a casa: “‘N testa alla porta” è la “porta marina” del Paese, almeno secondo la tradizione. 

Ed è anche un meraviglioso punto dove immergersi, pieno di passaggi e, grazie alle correnti, ricchissimo di gorgonie gialle, rosse e bianche, dove è possibile ammirare anche la leptogorgia, la mano di morto, il cerianto, oltre ad una grandissima varietà di fauna marina.

Un po’ più in profondità, le gorgonie diventano più grandi e di un rosso profondo, quasi viola, e, a seconda dei periodi, è facile trovare aragoste, paguri, gamberetti.

Faraglioni di Scopello (brevetto: Open Water diver)

Tra i tantissimi che conoscono il meraviglioso panorama offerto in superficie dai Faraglioni che sbucano dal mare della Tonnara di Scopello, pochi possono dire di averne esplorato i fondali. L’immersione ai faraglioni è adatta davvero a tutti, e - tra praterie di posidonia e piccoli suggestivi passaggi - vi regalerà un’esperienza unica!

Relitto del Capua (brevetto: da Advanced Open Water Diver)

Come se fosse ancora in assetto di navigazione, il relitto poggia su un fondale diradante che va dai 34 ai 38 metri, con il punto di maggiore profondità in prossimità della poppa.

Esploreremo il ponte di coperta, le stive aperte, i gavoni dentro i quali si trovano ancora le cassette delle munizioni.

L’immersione al relitto può regalare la vista di diverse specie marine: branchi di castagnole rosse, saraghi, e anche murene, gronghi e aragoste. Per gli amanti dei nudibranchi, inoltre, questo è un sito davvero da non perdere: numerosissime sono le specie da avvistare.

Affondato nel 1943 per un incendio scoppiato a bordo, il Capua era un mercantile italiano armato diretto a Tripoli. Le cause dell’incendio non sono mai state chiarite. Ovviamente, però, ci sono tante leggende… che vi racconteremo a bordo!

Sotto alla galleria (brevetto: da Open Water Diver) 

Il primo spot delle immersioni alla Riserva dello Zingaro vi darà il benvenuto in questo luogo, che è magico non solo in superficie ma anche sott’acqua. 

Posizionato sotto la famosa galleria d’ingresso alla Riserva dal lato di Scopello, l’immersione è adatta a tutti i tipi di brevetti, a seconda della profondità, ed è spettacolare in ogni suo punto. Ricca di passaggi, grotte, giochi di luce che rendono il paesaggio sottomarino davvero suggestivo, vi si possono ammirare diverse specie di flora e fauna marina: gorgonie, scorfani, saraghi, corvine, musdee, nudibranchi, polpi, murene, aragoste… 

Canyon (brevetti: da Advanced Open Water diver) 

Il Canyon è una sorta di sifone la cui entrata si trova attorno ai 15 metri. Molto suggestivo vederlo “dall’alto”, con la sua grande bocca spalancata nel blu. Entrati si scende lungo le sue pareti ricchissime di vita bentonica e in fondo, nella sua “pancia”, ci attende uno spettacolo incredibile: centinaia, migliaia di piccoli gamberetti formicolano lungo le insenature, dando l’impressione che le pareti siano in movimento. 

Osservate con cura queste piccole creature aliene si prende l’uscita del Canyon: una sorta di arco che, a 30 metri circa, ci getta nel blu. La bellezza ci stordisce solo per un istante, perché subito riprendiamo contatto con la costa seguendo, verso nord ovest, una splendida parete ricca di anfratti dove si annidano cernie, murene, corvine, musdee.
Si risale lentamente e, invertendo direzione, si ritorna alla barca sorvolando i cunicoli del Canyon.

 

Grotta della Ficarella (brevetti: da Advanced Water Diver)

L’ingresso di questa suggestiva grotta si trova nei fondali di Cala Santa Marinella, nella Riserva dello Zingaro. 

L’ingresso, un grosso passaggio a circa 18 metri di profondità, è particolarmente ricco di anfratti poco illuminati e questo la rende un punto perfetto per l’avvistamento di corvine e musdee. 

Introdotti all’interno dell’arco, comincia la nostra risalita all’interno della montagna. La grotta, piuttosto ampia, porta infatti a una piccola camera d’aria all’interno della roccia, inaccessibile da terra. Lungo il percorso, segnato dal filo d’Arianna, potremo incontrare qualche timido gamberetto che, scattante, risalirà le pareti buie assieme a noi. Al termine della risalita, uno spettacolo magico: l’incontro tra l’acqua di mare e l’acqua dolce di una sorgente ci appannerà la vista fino all’ambita camera d’aria, dove verremo accolti da stalattiti immersi nel silenzio. A scandire il tempo, solo il rumore delle gocce che, dal soffitto della grotta, raggiungono l’acqua. Riprendiamo l’immersione dalla parte opposta della grotta da cui siamo risaliti, sempre seguendo il filo d’Arianna.

Punta Leone (brevetti: da OWD)

Punta Leone prende il nome da una grossa roccia sovrastante la costa che, con un po’ di fantasia, assume le fattezze di un leone. È curioso osservare a questo proposito che simili nomi venivano dati dai pescatori i quali, in navigazione senza le moderne tecnologie, si orientavano grazie ai riferimenti costieri più imponenti.

L’immersione di Punta Leone è un’immersione in parete molto ricca di colori grazie alla florida vita bentonica che vi si incontra. Dalla barca si prende direzione nord-nord ovest e, raggiunto l’orlo costiero, si scende lungo la parete raggiungendo una profondità che può variare dai 20 fino ai 30-40 metri. Procedendo verso ovest si incontreranno diverse insenature simili a grotte, ricche di gamberetti e timide musdee. Si risale procedendo in direzione opposta. Una volta raggiunto il luogo in cui è ancorata la barca, sarà possibile fare la sosta di sicurezza nuotando nella piscina cristallina di Cala del Varo, sperando nell’incontro con qualche polpo.

Cinque Grani (brevetti: da Advanced Open Water Diver)

L’immersione denominata Cinque Grani è forse la più ricca di coralligeno della costa di Castellammare del Golfo. Prende il nome dai cinque “cucuzzoli” immersi a una profondità che varia da 12 ai 60 metri. Trovandosi a circa 400 metri dalla costa, il punto è caratterizzato da forte presenza di sedimenti, quindi di visibilità generalmente scarsa, che però contribuiscono all’habitat ideale di gorgonie rosse, gialle, bianche, con la conseguente ricca presenza di stelle gorgonie, cerianti e leptogorge. Il panorama, con questi faraglioni immersi ricoperti da foreste di gorgonie, è davvero spettacolare. Si tratta comunque di un’immersione generalmente complicata dalla visibilità, spesso compromessa, e per questo non adatta a subacquei inesperti. Nonostante ciò, nelle giornate di vento e corrente favorevoli, i fotografi si potranno sbizzarrire con grandangoli da concorso fotografico.

I commenti sono chiusi.